Cartello dei camion: la CGUE rigetta l’impugnazione del gruppo Scania. Si riaprono i termini per chiedere il risarcimento del danno.

Cartello dei camion: la CGUE rigetta l’impugnazione del gruppo Scania. Si riaprono i termini per chiedere il risarcimento del danno.

Con la sentenza resa il 1 febbraio 2024, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha respinto l’impugnazione proposta da Scania, diviene, pertanto, definitivo l’accertamento, ad opera della Commissione europea, della partecipazione di Scania al cartello dei costruttori di autocarri e quindi la sua responsabilità per tutti i danni causati dal cartello. A seguito di questa pronuncia ALI organizzerà una nuova azione per il risarcimento dei danni causati dal cartello dei costruttori di autocarri aperta a chiunque abbia acquistato qualsiasi camion (non solo di marca Scania) dalle 6 tonnellate di massa massima e oltre nel periodo 1997-2011.

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scania trucks Dopo 7 anni dalla sua pubblicazione, è ormai definitiva la Decisione della Commissione europea del 27 settembre 2017 che ha sanzionato le società Scania AB, Scania CV AB e Scania Deutschland GmbH, per aver preso parte al cartello dei costruttori di autocarri insieme alle società Iveco, Daf, Daimler, MAN e Volvo/Renault.
Con la sentenza pubblicata in data 1 febbraio 2024, la Corte di Giustizia UE ha rigettato l’impugnazione proposta da Scania avverso la sentenza del Tribunale dell’Unione europea, ritenendo irricevibili e/o infondati i motivi di doglianza formulati dalla ricorrente. Pertanto, condividendo sostanzialmente le valutazioni effettuate dal Tribunale UE con la sentenza del 2 febbraio 2022, la Corte ha confermato l’ammenda di 880 milioni di euro inflitta dalla Commissione.

Questo significa che sono ormai definitivi tutti gli accertamenti fattuali sulle condotte illecite descritti nella Decisione Scania e nella sentenza del Tribunale UE, provvedimenti più dettagliati rispetto alla concisa Decisione settlement che ha sanzionato le altre case costruttrici.
Pertanto, in forza del loro carattere definitivo, queste pronunce, e i fatti in esse accertati, potranno essere utilizzate nei giudizi già instaurati nei confronti delle altre cartelliste al fine di avvalorare ulteriormente le richieste di risarcimento, giacché, sebbene queste ultime non ne siano destinatarie dirette, la Decisione Scania e la sentenza del Tribunale UE hanno ad oggetto il medesimo cartello cui, oltre a Scania, hanno preso parte anche Iveco, Daf, Daimler, MAN e Volvo/Renault.

Ma vi è di più! A partire dal 1 febbraio 2024 inizia a decorrere il termine di prescrizione (cinque anni più uno di sospensione) per agire contro Scania al fine di chiedere il risarcimento dei danni sofferti a causa degli acquisti, anche in leasing, effettuati dal 1997 al 2011, degli autocarri prodotti non solo da Scania, bensì anche dagli altri costruttori, in forza vincolo di responsabilità solidale sussistente tra i partecipanti all’illecito sanzionato dalla Commissione.

Grazie anche alla completezza di queste pronunce, da questo momento in poi le cartelliste non potranno più sfruttare la sinteticità della decisione di settlement per negare che il cartello abbia avuto effetti sugli acquirenti finali.

A seguito di questa pronuncia ALI organizzerà una nuova azione per il risarcimento dei danni causati dal cartello dei costruttori di autocarri aperta a chiunque abbia acquistato qualsiasi camion (non solo di marca Scania) di medie (da 6 a 16 tonnellate) e/o grandi dimensioni (oltre 16 tonnellate).
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